Generazione Z, bentrovati Centennials


Generazione Z un passo negli usi e costumi dei nati tra il 1997 e il 2012.

Generazione Z un passo negli usi e costumi dei nati tra il 1997 e il 2012.

Bentrovata, generazione CENTENNIALS.

Vorrei addentrarmi coraggiosamente nell’ambito delle generazioni, perché sono da sempre uno dei primi a far confusione… non ho ancora capito in quale generazione sono io… ma so solo che mi irrito – e mi offendo pure –, quando faccio qualcosa e qualcuno mi dà del BOOMER!
Ma siamo sicuri che dovrei offendermi? Credo che lascerò ai posteri la proverbiale – ardua, se vorranno – sentenza, ma per ora, mi concentrerò nell’analisi statistica di questi target, che pur tali sono…
Partiamo da una considerazione alfabetica, estratta proprio dalla più consultata enciclopedia in rete: wikipedia.
Questa è la generazione dei CENTENNIALS, figli della Generazione X e preceduta dai Millennials.

È una generazione particolarmente votata alla visualizzazione di video su YouTube, che spesso, nelle sue disamine di mercato, gli dedica diverse statistiche, particolarmente evocative di come la consultazione dei palinsesti cambi abbandonando l’idea di “programmazione televisiva”, in funzione di una più pratica “guardo quando ho voglia”.

YouTube e la Gen Z

Secondo una recente analisi di Google per le audience partner su YouTube (fonte: Google Archrival, YouTubegeist from 3/3/2023 – 3/28/2023), la Gen Z ha tre punti cardine sui quali poter “lavorare”:

  • vuole essere parte dei trend e dei momenti che contano, potendoli recuperare successivamente alla loro diretta / live. L’accesso successivo a questi contenuti è quindi un’evidenza dell’assenza del palinsesto programmato;
  • apprezza la facilità di approfondimento dei contenuti e segue community che risultano essere personalmente rilevanti;
  • apprezza l’autenticità dei creator e il loro modo di comunicare genuino.

Il 74% degli intervistati, afferma addirittura di concepire YouTube come unica piattaforma utile per raggiungere questo scopo.

Una visione Olistica della Gen Z

Proviamo adesso ad abbandonare il canone Google e spostiamoci però su un segmento di interesse più ampio, per cercare di capire come avviene il percorso / processo di acquisto e come questo segua diversi touchpoint.
Ci viene fortunatamente in soccorso Statista.com, che concentra il funnel su tutti gli attuali touchpoint e come detto nel titolino, non solo digitali, ma concedendo una visione olistica.

Gen Z

Mi soffermerei subito sul primo punto, ma non tanto per idolatrare l’autorevolezza del player Amazon, quanto per dare e sottolineare l’importanza del “canale” REVIEW. L’opinione e quindi la recensione, giustificano anche l’importanza del dato visto sopra, riguardante la genuinità delle informazioni offerte da certi Creator su YouTube.
Basti pensare che al secondo posto troviamo infatti il WOM, vale a dire il passaparola (word of mouth)… che se arriva dalla famiglia è pure meglio. Insomma… da “gente” fidata, direi.

 

Sul tema old media tradizionali, occhio al 59,9% della televisione e al 40,2% della radio. Insomma, siamo di fronte a un’audience che ascolta e si lascia influenzare. Attenzione… questo non è un termine che deve essere letto in modo negativo e/o con accezione dispregiativa. La buona comunicazione si trova poi premiata nei punti 1 e 2 della statistica… sopra al 70% (ci metto anche i contenuti generati dagli utenti che hanno comprato), ci sono i consigli GENUINI… degli altri.

Andrea Testa
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