Cosa si intende per Generazione X


Vediamo oggi la Generazione X, i nati tra il 1965 e il 1980.

Vediamo oggi la Generazione X, i nati tra il 1965 e il 1980.

La generazione dei nati prima del… Mundial ’82

Sì, chiaro che non è un’analisi statistica efficace. Diciamo che è solo il modo col quale io da sempre divido le generazioni. Ci sono quelli che i Mondiali [di calcio] dell’82 li hanno visti e quelli che semplicemente sono nati dopo. Non si tratta di visti o non visti. Si tratta di visti direttamente… in tv, mentre nel “campino” si giocava a calcio, ricreando le partite magari dopo essersele pronosticate a Subbuteo… e poi chi è nato dopo… che per un motivo o per l’altro, in realtà il suo mondiale, lo vede con quello del 2006.

Ripeto… non c’è niente di statistico, ma tanto è. E io dentro a questa generazione degli X-Men, ci sono proprio, noi nati nel 1974 e invecchiati alla perfezione. Lo avevamo detto, no? Detto ciò, locuzione, quella della Gen X, diffusa nel mondo occidentale (cit. Wikipedia) per definire appunto i nati tra il ’65 e l’80. Generazione che si sviluppa dopo il boom demografico del post II Guerra (vedi i Baby Boomer) e che vede una riduzione delle nascite… un po’ come sta avvenendo ai giorni nostri.

La Generazione degli “impallinati” della fedeltà

Secondo statista.com, la Gen X è tra le più affezionate alle loyalty card (carte fedeltà), nell’ambito della digitalizzazione derivante dall’uso delle app. Badiamo bene, questa statistica ci racconta che quelli che oggi hanno tra i 42 e i 57 anni, non sono primi praticamente a nessuno, ma si adeguano – con la loro statistica – a una buona posizione di podio insieme alla Generazione Z e ai Millennials. 90%, 87% e poi arrivano loro, con l’84%.

Generazione X e carte fedeltà

Qui non siamo nel famigerato, noto o per certi utenti, notorio, ambito della targetizzazione, quanto invece nell’importanza della CUSTOMER CARE e delle fedeltà. Siamo nell’ambito del funnel inverso e nel concetto intrinseco di #SUPERAPP. Sì, dove tutto è una scatola chiusa, privata, personale… nella quale la sensazione della privacy – che pur avviene come in ogni altro contesto – non pare essere percepita, perché è intima. L’app come luogo e isola sicura dove accedere a proprie scontistiche, premi, remunerazioni, dove il concetto di carta fedeltà, la fa da padrone, perché questa cosa è solo mia. La community può anche non essere estesa… quello che conta è che qua dentro, sto bene io.

E il tema delle Super App… spero che sarà motivo di approfondimento nelle prossime occasioni e video occasioni!

Andrea Testa
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