Come funziona l’algoritmo di LikedIn
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Oggi vorrei approfondire con voi come funziona l’algoritmo di LinkedIn. Le domande che ci poniamo potrebbero essere:
- Come funziona l’algoritmo?
- Quali sono per lui i contenuti più interessanti?
- Come faccio a creare contenuti interessanti?
- Quando e a che ora devo pubblicare?
Incuriosita ho voluto partecipare al Webinar proposto da SemRush, con Gaetano Romeo e Maria Letizia Russo. Ed ecco quindi le risposte alle domande che mi sono posta e che probabilmente tutti ci poniamo!
Come funziona l’algoritmo
Il punto fondamentale da tenere a mente su questa piattaforma, è che non si basa su un concetto di “freshness”, ma su un algoritmo. Sia che il vostro profilo sia un Personal Brand o un’azienda, LinkedIn dà la priorità a contenuti con i quali è più “facile” interagire. Come sulle piattaforme Facebook e Instagram, vengono premiati contenuti interessanti e pertinenti.
Come vengono classificati i contenuti
- La reputazione del tuo account e i contenuti che pubblichi.
- Le interazioni che hanno avuto gli utenti con i contenuti pubblicati in precedenza.
E come si comporta quindi l’algoritmo?
Ogni volta che pubblichiamo un contenuto, l’algoritmo del feed di LinkedIn ne prende visione e determina se il contenuto risulta spam o di bassa qualità. Attenzione perché il sistema può anche rimuovere i contenuti dal feed!
Oltre al contenuto del post, guarderà voi e la vostra rete, sarà lui a scegliere in base alla vostra rete e al vostro pubblico, se il contenuto è di potenziale gradimento per gli utenti. Questo perché vuole evitare di premiare gli account spam o poco interessanti.
Infine, il contenuto verrà esaminato dagli editor, che valuteranno se continuare a mostrarlo, o inserirlo in un altro canale. Il loro obiettivo è sapere esattamente perché il vostro post sta andando così bene, lasciando girare il contenuto nella mischia; continuando il percorso nel feed, infatti, si possono trovare anche articoli già visti, magari della settimana precedente.
Insomma dovete guadagnarvi la stima dell’algoritmo, prendervi il vostro posto nella rete, e avere un livello alto di interazioni.
Ottimizzare i post
Le stesse tecniche che utilizziamo per gli altri social media vanno [teoricamente] bene. LinkedIn è però una piattaforma che richiede prettamente un tono professionale, senza però precludersi la libertà di dare personalità ai contenuti, attraverso emoji, battute e perché no… anche un po’ di sarcasmo!
La maggior parte degli utenti entra attraverso il proprio smartphone, quindi servono post con immagini interessanti e con una comunicazione accattivante. Utilizzare quindi hashtag ed emoji in modo professionale… e saggiamente!
Create contenuti che possano aiutare qualcuno, attraverso i vostri consigli, che siano interessanti e soddisfino la rete di connessioni.
Quando e a che ora?
Non esiste una regola o un giorno perfetto, anzi, l’algoritmo richiede irregolarità! Per esempio pubblicare di domenica – dove si pensa che nessuno sia connesso – “sorprenderà” l’algoritmo e gli offrirà un contenuto da mostrare in rete!
In conclusione, LinkedIn valuta la qualità, la pertinenza e la frequenza dei contenuti pubblicati attraverso la vostra pagina e tiene traccia di quanti “mi piace”, commenti e condivisioni ricevono i post, anche attraverso influencer e collaboratori.
LinkedIn premia le pagine che puntano su di lui. Invitare gli utenti – o i partner – a interagire con i vostri post, avrà un impatto positivo: vi farà guadagnare punti!
Consiglio sempre di analizzare i propri, grazie ai quali potremo capire su che tipo di contenuti puntare, e qual è la strategia da adottare per far lavorare l’algoritmo per noi.
Insomma… non serve essere un “guru” o parlare sempre di sé, per l’algoritmo risulterà poco interessante. Piuttosto create contenuti che possano aiutare, consigliare e soprattutto interagire con la rete.
Spero di avervi tolto qualche dubbio su come funziona l’algoritmo di LinkedIn… e grazie a SemRush!